Per qualche motivo, scrissi il nome di questo flacone in questo modo: Malei-KA. E per qualche altra ragione a me sconosciuta, la parola KA mi suonava familiare; mi sembrava di aver già sentito quella parola. Forse molto, molto tempo fa?

Quando poi il 14 aprile 2025 ho approfondito questa “abbreviazione”, mi sono imbattuto in informazioni secondo cui la parola KA nella mitologia dell'antico Egitto rappresenta un aspetto dell'anima; un aspetto che, a quanto pare, sopravvive alla morte fisica dell'uomo. Questo aspetto lascia il corpo del morente e continua ad esistere in modo indipendente.

Scene della parete nord della camera funeraria di Tutankhamon. Sul lato sinistro, Tutankhamon abbraccia, seguito dal suo KA, il dio della morte Osiride.

* Fonte immagine *
Diego Delso

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Il KA era/è il concetto dell'antico Egitto dell'essenza della vita, che fa la differenza tra una persona viva e una morta. Gli egiziani credevano anche che il KA fosse mantenuto mangiando e bevendo... il che è in realtà logico. O no? Figo ;-))

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